Curiosità

Il canile dovrebbe essere un luogo di passaggio, non una discarica!

Tanti cani trascorrono la propria esistenza nei canili, dei posti orribili dove c'è spazio solo per terrore e sofferenza

Anna Giulia Amato

Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio 2015 | 7 minuti di lettura

Dopo vari anni di lavoro in canile, campagne di sensibilizzazione, ore ed ore passate a fare di discorsi per diffondere "cultura cinofila", ancora non vedo cambiamenti nel modo di concepire i canili.
In estate si parla molto degli abbandoni, ma durante i restanti 9 mesi? Torpore assoluto ed ottusità dilagante.
Nessuno affronta il discorso della sterilizzazione per evitare che le strutture si riempiano di cuccioli che spesso, circa il 60%, si ammalano e dopo ricoveri lunghissimi e molte sofferenze muoiono.
Pensare che ancora oggi, si sentono affermazioni come: "Perché fate questo ai poveri cani, la sterilizzazione è una crudeltà, è contro natura, almeno una cucciolata vorrei fargliela fare…". 
Quante di queste persone ha fatto un giro nei canili? Più grave ancora, è sentire tali cose in fase di colloquio pre-adozione, facendo il giro delle gabbie (magari vedendo 600 animali reclusi...), mentre viene spiegato loro che è una pratica da effettuare obbligatoriamente contro il randagismo.

È essenziale non far nascere i cuccioli per non far riempire i canili, soprattutto perché le persone che vorrebbero un piccolino del nostro cane, spesso al momento di prenderlo si tirano indietro accampando scuse.
Tanti di quei cani vengono poi portati in queste strutture perché è difficile sistemarli; altri ci arrivano dopo essere stati mollati in giro per lo stesso motivo portati dal servizio veterinario ASL, e quelli che trovano una famiglia sottraggono agli animali che già attendono adozione la possibilità di trovare una casa.
Sembra così ovvio far riprodurre il proprio cane ma, non è altrettanto ovvio che la sua prole trovi sistemazione.
Perché sembra essere così crudele sterilizzare il cane ed abbandonarne i cuccioli no?
Chi degli sfortunati piccoli non viene adottato e, per casualità, cresce troppo è destinato a rimanere anni nell'ombra dietro le sbarre.

Cane al canile

Altra follia è la leggerezza con cui vengono mollati i cani adulti, magari dopo anni di convivenza... una vera e propria "ROTTAMAZIONE": il regalo di Natale o del compleanno; il cucciolo cresce ed i bambini si sono stancati di giocarci; bisogna cambiare casa ed in quella nuova non c'è più posto per il malcapitato quattro zampe; è diventato ingestibile perché non è mai stato educato e non si valuta nemmeno la possibilità di recarsi da un professionista per risolvere il problema; il cane si ammala e le cure costano; ormai è vecchio; separazioni; nascite di figli; vacanze... chi più ne ha più ne metta!
Ho sentito motivazioni di ogni genere per giustificare l'abbandono del proprio amico peloso.

I canili dovrebbero essere un luogo di passaggio, non una discarica di anime. Già, dovrebbero essere il luogo dove i pochi cani che vi entrano, abbiano la possibilità di essere curati ed aiutati a trovare velocemente una sistemazione definitiva.
Dovrebbero esserci strutture piccole, dove la vita non venga trascorsa solamente tra le mura di un box.
Troppi, sono davvero troppi gli animali che finiscono in gabbia senza avere alcuna colpa. Si passa dal poltrire tranquillamente sul divano del salotto al pavimento freddo del box per ragioni che spesso non hanno alcun fondamento.
I cani, come noi, provano sensazioni, hanno ricordi, vivono nel presente senza crogiolarsi in speculazioni riguardanti ciò che è stato; ma come possiamo sapere cosa sentono quando vengono trattati come scarpe vecchie?
Quando vado a lavorare ed incontro i loro occhi vedo qualcosa che mi rattrista profondamente e mi da parecchi indizi: paura, tristezza, rabbia, speranza o rassegnazione.

Chi pensa che adottare un cane adulto da un canile sia problematico perché potrebbe avere già delle abitudini, probabilmente dei traumi, e potrebbe non affezionarsi, non si rende conto di quanto invece sia in grado di cambiare e ricominciare tutto con fiducia. Questi pensieri lo equiparano ad un "rottame inutile". 
Provate a pensare se verso i due mesi qualcuno vi buttasse via, un "simpatico signore" vi raccogliesse da uno scatolone e vi facesse entrare a forza in una gabbia assieme ai fratellini. La mamma dov'è? La mamma non la vedrete mai più!
Si chiude lo sportello del furgone e al buio inizia il viaggio verso un posto sconosciuto. Che paura!!!
Si apre lo sportello ed il signore di prima tira giù dal furgone la gabbia; poi, tanti altri sconosciuti iniziano a separarvi dal resto della cucciolata. Tantissimi cani abbaiano da qualche parte.
Mentre piangete disperati e terrorizzati, arrivate da un altro tizio che vi posa su un tavolo freddo ed inizia a toccarvi da tutte le parti.
Misura la temperatura, guarda i denti e le orecchie, controlla se nel pelo ci sono parassiti e vi infilza con un dolorosissimo ago per inoculare il primo vaccino.
Una tragedia, il cuoricino batte all'impazzata e non riuscite ancora a capire dove siano gli altri, perché la mamma vi ha lasciati nelle mani di questi sconosciuti e cosa potrà accadere.
Poi, se la fortuna vi assiste, la cucciolata si riunisce in un'altra gabbia e vari sconosciuti si occupano di voi ma, nonostante le loro cure, siete ancora terrorizzati.
Passano i giorni e cambia molto poco: ore ed ore in gabbia, poco spazio per giocare, nessun prato dove correre liberi.
Aiuto!!! Uno alla volta i fratellini spariscono perché vengono adottati, ma voi non sapete dove vanno.

Sfortuna vuole che state crescendo, sono ormai passati mesi e non avete più l'aspetto di un bel batuffolino. Ora avete quasi un anno...
Un anno in cui si esce dalla gabbia una volta a settimana, vi riempie di gioia l'ingresso della persona che vi porta da mangiare e pulisce la gabbia… porta anche un po' di coccole.
Il prato lo odorate a pieni polmoni per circa mezz'ora e poi si torna di nuovo nel corridoio dove ci sono le gabbie ed al vostro passaggio vi abbaiano tutti fragorosamente contro.
Purtroppo il compagno di box viene portato via, ha trovato una famiglia, l'unico punto di riferimento sicuro scompare.
Ora vi faranno fare delle prove di compatibilità con altri cani sconosciuti per inserirne almeno uno in gabbia con voi.
Il vostro nuovo compagno si agita troppo aggredendovi spesso e allora si ricomincia la ricerca di un cane tranquillo che non vi faccia del male.
Una famiglia vorrebbe adottare un cane grande e bello come voi, ma alla fine l'adozione sfuma perché il vicino di casa gli ha regalato un cucciolo del suo cane.

Passano gli anni e voi siete ancora in quella gabbia, il mondo dopo tanti anni è sempre quel corridoio triste.
Questo è ciò che vi augurereste nascendo cane? Credo di no! Penso che se in un'altra vita dovessimo finire in un canile, vorremmo passarci pochissimo tempo e soprattutto trovare velocemente chi potrebbe rispettare la nostra dignità.
Tanti cani vengono "sbattuti" in strutture dove si fa il possibile per farli vivere al meglio, ma la maggior parte, purtroppo, finisce la propria esistenza in posti orribili dove c'è spazio solo per terrore e sofferenze di ogni tipo.
Chi non è in grado di gestire l'impegno di condividere la propria vita con un essere che dipende in tutto e per tutto da lui, non commetta l'errore di sbarazzarsene, ma dovrebbe rinunciarvi da principio.
Una scelta d'amore più consapevole aiuterà milioni di cani "invisibili" a riappropriarsi di una vita dignitosa.
Fa male ogni giorno vedere quegli sguardi, ma è una gioia immensa quando li vedi salire nelle auto assieme alle persone che credono nel valore delle loro esistenze, con gli occhi stralunati ma pronti a ricominciare.


Anna Giulia Amato
Educatrice cinofila e Consulente comportamentale
Consigliere Regionale APNEC Lazio
Tecnico Educatore III Livello CNS Libertas
Staff Just Married (with) Dog
e-mail anna_giulia79@yahoo.it
Telefono 392 6947454  

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