Comportamento e Psicologia

Comunicazione visiva del cane

I consigli del veterinario per interpretare correttamente i segnali visivi del cane

Dottor Alberto Franchi

Ultimo aggiornamento: 2 Luglio 2020 | 3 minuti di lettura

Gentile Dottore, cosa si intende per comunicazione visiva dei cani?
Cordiali saluti e vivi ringraziamenti.

Negli animali, in particolar modo quelli con una socializzazione molto sviluppata, un ampio e variegato settore di comunicazione intraspecifica è fornito dai segnali posturali e mimici.
Il miglior amico dell’uomo usa abbondantemente la mimica facciale, lo sguardo e la postura del corpo per inviare segnali ad altri cani o ad altri animali nelle immediate vicinanze, uomo compreso.
Ritengo sia interessante analizzare questo aspetto per una più approfondita conoscenza dell’amico a quattro zampe.
Riflettendoci, anche noi, specie altamente sociale e dotata di una forma progredita di comunicazione verbale senza eguali in natura, impieghiamo mezzi di comunicazione non verbale.
Nel linguaggio del corpo impieghiamo artifizi talvolta eccessivi e buffi: tacchi, cappelli, acconciature per sembrare più alti; vestiti a doppio petto, a spalle larghe, per mostrarci più imponenti; portamento eretto o lievemente flesso a seconda dei contesti in cui veniamo a trovarci.

I segnali visivi
del cane sono molto chiari e facilmente compresi dai conspecifici, ma purtroppo talvolta sono trascurati o male interpretati dagli altri animali, come il gatto, o l’uomo, con la conseguenza, per fortuna rara, di incomprensioni e di aggressioni.
La comunicazione visiva, fondamentale a breve distanza, include la posizione delle orecchie, della bocca, lo sguardo, le espressioni facciali, il portamento del pelo, la posizione del corpo, l’atteggiamento del soggetto, la sua postura, ecc.

Comunicazione visiva del cane

Anche se è difficile riuscire a catalogare le espressioni comunicative in rigidi schemi, è possibile, per rendere più facile l’esposizione, inserirle in tre raggruppamenti, ponendo come denominatore comune ai singoli gruppi l’intenzione che il soggetto intende esprimere.  

1 - Segnali che tendono ad avvicinare: sono i messaggi visivi che noi possiamo tradurre come la voglia del cane di manifestare simpatia o sottomissione. Sguardo indiretto, ripiegamento delle orecchie, scodinzolamento, abbassamento del corpo, sollevamento di un solo arto anteriore, rotolamento sulla schiena: la postura dell’animale nel suo complesso tende a diminuire la dimensione effettiva del corpo.
2 - Segnali che tendono ad allontanare: rappresentano l’intenzione del cane di manifestare la sua dominanza o il desiderio di tenere ampie distanze 
dall'individuo incontrato. Sguardo fisso, brontolio, orecchie completamente arretrate sul capo o erette e portate in avanti, posizione fiera della testa, piloerezione, irrigidimento della postura, coda ferma con fremiti nervosi: nel complesso l’animale adotta un atteggiamento che tende ad aumentarne le dimensioni.
3 - Segnali misti: in taluni contesti il cane produce dei segnali discordanti, sovrapponendo posture ed atteggiamenti dal significato opposto.
La conflittualità fra segnali facciali e corporei deve sempre indurci alla prudenza: solo un'analisi specifica del soggetto che li emette e del contesto in cui si trova permette di comprendere lo stato d’animo del cane.

Concludendo, ritengo che osservare con un po’ di attenzione un cane da solo, in presenza di altri cani o ancora in nostra compagnia, sia, se affiancato da un’introduzione teorica al mondo della comunicazione canina, il modo migliore per comprendere il nostro amico a quattro zampe ed un buon passatempo, istruttivo.
Può risultare simpatico fare riferimenti alla nostra comunicazione visiva, quella che adottiamo in famiglia o nei luoghi pubblici con persone che conosciamo o con gli estranei: facendo i dovuti distinguo, la comunicazione visiva dell’uomo non è che un elaborato sviluppo di quella del cane.


Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
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