dell’organismo contro alcune malattie specifiche. La difesa immunitaria è sostenuta da numerose cellule e dagli anticorpi. I cuccioli nelle prime settimane di vita sono protetti contro molte malattie infettive grazie agli
contenuti in quella parte di latte materno che ricevono nelle prime ore di vita,
. La protezione di origine materna dura meno di tre mesi. Per questo, i programmi vaccinali iniziano attorno ai
diminuiscono.
Molte persone ritengono che la vaccinazione eseguita sul cane da cucciolo possa essere sufficiente a proteggerlo per tutta la vita. Purtroppo non è così: per mantenere la protezione sono necessari
. Il richiamo stimola le difese immunitarie affinché la protezione sia attiva per un ulteriore periodo di tempo. In assenza di questi regolari richiami, il sistema immunitario del cane può non essere in grado di proteggerlo da malattie gravi, spesso
gastroenterite virale (o parvovirosi), cimurro, epatite infettiva, leptospirosi e rabbia.
Il cucciolo dev'essere vaccinato a partire da
6-8 settimane di età e deve ricevere almeno 3 vaccinazioni a intervalli di 3-4 settimane. L’ultima vaccinazione deve essere somministrata a 12-13 settimane. In seguito, si effettua un
richiamo dopo un anno e poi annualmente per tutta la vita. Se si vaccina per la prima volta
un cane già adulto, si effettuano due vaccinazioni a distanza di 3-4 settimane e poi si prosegue con i
richiami annuali. Nei cuccioli sono necessari più richiami, rispetto agli adulti, perché negli animali di poche settimane di vita sono presenti gli
anticorpi trasmessi dalla madre che potrebbero inattivare il virus vaccinale.
In genere si impiega un unico
vaccino tetravalente (cioè contro le quattro malattie principali), tranne nei cuccioli di
età inferiore a 8 settimane, in cui si impiegano vaccini senza leptospirosi.
Il vaccino contro la
leptospirosi conferisce un’immunità di durata inferiore rispetto alle altre malattie, per questo nei cani a rischio si dovrebbe effettuare un
richiamo ogni sei mesi. A tal proposito, si somministra una volta all’anno il vaccino tetravalente e a distanza di sei mesi, sempre una volta all’anno, il vaccino contro la leptospirosi. Poiché la leptospirosi è trasmessa principalmente dai
roditori, sono considerati a rischio i cani che possono avere contatti, anche indiretti, con topi e ratti.
Le cagne gravide non devono essere vaccinate perché ciò può danneggiare i
feti. È invece molto importante che la cagna sia vaccinata
prima della gravidanza, affinché possa trasmettere ai piccoli gli
anticorpi che li proteggeranno passivamente nelle prime settimane di vita. Le malattie virali sono infatti particolarmente gravi nei
cuccioli di poche settimane d’
età, in cui si osservano le percentuali di mortalità più elevate in caso di malattia.
Se si trova un cane del quale non si conosce lo
stato vaccinale è prudente vaccinarlo comunque, anche non sapendo se è già stato vaccinato in precedenza. Un vaccino in più è preferibile al rischio di contrarre una grave
malattia infettiva.
Studi recenti indicano che la durata dell’
immunità conferita dai vaccini di base, dopo il primo richiamo annuale, è superiore a un anno ed è pari a 3 anni o più. Per questo, recentemente, si sta sempre più considerando la possibilità di effettuare i richiami vaccinali ogni tre anni.
Nel caso il cane venga portato
all’estero o
a mostre o
concorsi canini, oltre alle
vaccinazioni di base è obbligatoria anche la
vaccinazione contro la rabbia, che si può effettuare dopo i 3 mesi di
età, con
richiami successivi annuali. Il vaccino antirabbico, che può essere somministrato contemporaneamente a quello tetravalente, è considerato
ufficialmente valido solo se somministrato da almeno un mese.
Nel 2008, dopo 15 anni dall'ultimo caso, la rabbia è ricomparsa in Italia nelle regioni settentrionali, iniziando dal Friuli Venezia Giulia per estendersi a quelle limitrofe. La malattia sta interessando soprattutto la
fauna selvatica (in particolare le volpi), ma alcuni casi si sono registrati anche nel cane. Per questo, dal novembre 2009 è obbligatoria la
vaccinazione antirabbica per i cani, i gatti e i furetti in alcune zone del Veneto, nel Friuli Venezia Giulia e nelle province autonome di Trento e Bolzano; l’obbligo di vaccinazione è esteso anche agli animali che entrano in questi territori
temporaneamente al seguito dei loro proprietari. La vaccinazione dev'essere eseguita almeno
21 giorni prima del transito o della permanenza nelle zone indicate.
EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI
Soprattutto dopo la
prima vaccinazione, nel
cucciolo può manifestarsi un modico
stato febbrile e di
malessere, che in genere si risolve spontaneamente in uno o due giorni lasciando a riposo l'animale.
Nei
cani adulti, raramente possono comparire
reazioni allergiche al vaccino, che si manifestano con tumefazione del muso, comparsa di pomfi o, nei casi più gravi, shock e collasso. La reazione allergica può essere controllata farmacologicamente. Il
veterinario valuterà se e quali vaccini somministrare in un soggetto che ha avuto un pregresso problema allergico.