Akita della Verde Umbria

La nostra passione per gli Akita nasce nel 1995, quando sfogliando un libro di storia Giapponese leggemmo per la prima volta di questa antica e splendida razza. Affascinati dal suo carattere, possanza fisica e dal suo aspetto così fiero e nobile, decidemmo di acquistare la nostra prima cucciola, Ikioi-Go.

Possedere un Akita è stata ed è un’esperienza unica, ci sentiamo privilegiati e fortunati ad aver incontrato questa razza e così oggi come ieri mettiamo tutto il nostro entusiasmo ed impegno nel cercare di selezionare in salute e tipologia.

Le colline umbre offrono un ambiente ideale dove poter allevare. Grandi spazi, una vita sempre all'aperto ed in continuo contatto con persone adulte e bambini, consente ai nostri Akita di esprimere al meglio il loro carattere equilibrato, tranquillo ma sempre attento al proprio territorio e alla famiglia. Di quest'ultima diventerà custode e attento compagno dei suoi bambini, con i quali si comporterà con dolcezza ed attenzione, difendendoli comunque con decisione percependoli come appartenenti ad un unico nucleo.

Chi si avvicinerà a questa splendida razza non incontrerà solo un cane di grande mole ed innata bellezza ma un compagno unico, quello che oggi è chiamato “il cane pensatore”.

Il nostro allevamento si colloca a ridosso delle colline che si affacciano sulla Valle Umbra Sud, a Montefalco in provincia di Perugia. In ambienti molto curati e con grandi spazi a disposizione i nostri Akita hanno modo di esprimere al meglio il loro carattere, godendo e gestendo il proprio territorio come solo Loro sanno fare.

Non esitare a contattarci per una visita, che riteniamo indispensabile per approfondire e conoscere meglio la razza... “Non si cura di chiedervi se avete ragione o torto, non si preoccupa affatto se voi abbiate fortuna o no, se siete ricco o povero, ignorante o istruito, peccatore o santo, siete suo compagno e ciò gli basta, egli sarà accanto a voi per confortarvi, proteggervi e dare se occorre la sua vita, egli vi sarà fedele nella fortuna come nella miseria.” (Jerome k. Jerome)