Comportamento e Psicologia

Come vive il cane la relazione inappropriata con i suoi proprietari? Ce lo svela lui stesso!

Dialogo semiserio fra una cane ansioso ed aggressivo ed il suo veterinario

Dottor Alberto Franchi

Ultimo aggiornamento: 29 Aprile 2015 | 6 minuti di lettura

Bella mattina di primavera. Ho fissato un appuntamento con una coppia preoccupata e avvilita per l’atteggiamento aggressivo che sta iniziando a tenere il loro cane, un cucciolotto di 9 mesi, con gli ospiti che entrano in casa loro e talvolta con essi stessi.

CLIENTI: Abbiamo letto molti sui articoli su Internet. Ci siamo appassionati al suo modo di considerare le patologie comportamentali degli animali. Così abbiamo deciso di affrontare questo lungo viaggio e di risolvere il nostro problema con il suo aiuto.

La giovane coppia si dimostra al contempo molto impensierita, ma anche altrettanto decisa a risolvere definitivamente il problema. Ci si può impegnare bene quando i clienti sono determinati a risolvere un problema!
A causa di una telefonata, annunciata da un delicato squillo del cellulare, mi chiedono cortesemente il permesso di uscire dallo studio. Permesso, ovviamente, accordato.
Ne approfitto per stare qualche minuto da solo, lì a studiare il comportamento del cane. Patroclo, per nulla in imbarazzo per il fatto di trovarsi nel mio studio, mi vigila, mi controlla.
Lo percepisco in ansia: controlla l’area del mio studio, controlla i miei movimenti, cerca di studiare le mie intenzioni. Ho come il sospetto che inizi un colloquio con me…

CANE: Tu sei il veterinario che mi deve curare, vero?

Proseguendo, con determinazione, aggiunge:

CANE: Ti hanno chiamato per me, ma io sto bene! Sì, vabbè, sono sempre un po’ teso, ma sono loro che hanno qualche rotella di meno! Ma in che branco sono andato a finire...
Degli incapaci totali. Anzi, permettimi dottore, degli imbranati.


Seppure un po’ confuso, rispondo al cane. Ecco che inizia uno strano dialogo fra me e Patroclo.

Intervista al cane


DOTT. FRANCHI: 
Perché non mi racconti un po’ quello che ti succede in casa?

Gli domando senza esitazione, superando il primo imbarazzo di dover parlare con un cane mordace.

CANE: Sono arrivato nella mia casa quando ero ancora cucciolo. Giorno per giorno mi sono preso tutto lo spazio che trovavo disponibile. Ovviamente.
Loro due non hanno un minimo di amor proprio: ogni spazio che desidero non lo difendono nemmeno... Pensa che da parecchi mesi sono arrivato a dormire non solo sui divani, ma anche sul loro letto!
Però: che stress nello stesso tempo dovermi prendere le responsabilità e dover controllare tutto! Dovessi aspettare loro…
Pensa che quando sono agitato o arrabbiato mi coccolano e mi dicono: “Buono Patroclo, bravo Patroclo!”
Non ho un momento di tranquillità, non posso mai rilassarmi. Sono talmente incapaci che devo sempre seguirli in giro per casa per controllare che non combinino guai.

DOTT. FRANCHI: Cosa avviene in casa? Come ve la passate?

CANE: La mattina mi sono dovuto prendere l’incarico di dare la sveglia: mica lo fanno loro!
Poi devo sempre chiedere la ciotola del cibo e prima che facciano loro la colazione! Cosa devo mangiare io dopo di loro? Maddài!
Poi tutti i rumori fuori dalla porta: a volte non si accorgono nemmeno che c’è qualcuno: ma io sono più furbo: vado ad abbaiare, a fare la guardia. E così pure dal terrazzo: devo continuamente sorvegliare anche quello, e con tutta la gente che passa...
Dottore dammi del Valium, che non ce la faccio più!


Sinceramente non supponevo che i cani avessero una tale conoscenza della farmacologia…
Ma evidentemente devo adattarmi al progresso.

DOTT. FRANCHI: 
E come te la passi con le passeggiate in strada?

CANE: Uno stress senza pari! Mi legano al guinzaglio in modo che io possa guidarli in giro, pensa: hanno paura di perdere la strada. Capirai, come fiuto sono zero.
Non sanno nemmeno se prima sono passati cani, cagne o altre persone. Come possono in effetti essere tranquilli basandosi solo sulla vista? L’udito e l’olfatto non ce li hanno proprio!
La strada, quindi, la scelgo io: sono sicuro di cavarmela bene e di trovare la strada del rientro; se mi basassi su di loro saremmo persi: un disastro.
Però: che tensione tutti quei passanti, le auto, gli autobus, i ciclisti… Devo abbaiare continuamente per tenerli lontani e per far loro capire che al mio gruppo sociale ci bado io.
Non sono l’ultimo arrivato, ragazzi!

DOTT. FRANCHI: Come mai mordi gli ospiti ed i tuoi proprietari? Cosa ti spinge a farlo?

CANE: Non capiscono niente! Mi mandano su di giri… Gli mando un sacco di segnali, anche un cucciolo impara subito a comprenderli, ma questi malconsigliati: niente.
Gli ospiti, che vengono nella mia casa poi, mi mancano del dovuto rispetto. Mi vogliono pure toccare con le mani, mi guardano insistentemente, scoprono i denti in modo provocatorio: l’unica cosa che mi resta per farli stare al loro posto è morderli! Quello sì che lo capiscono!
E quando i miei cosiddetti padroni avanzano delle pretese nei miei confronti, ecco che fanno la stessa fine.
E che delicatini che sono: urlano, piangono e, pensa un po’: hanno la pelle così delicatina. Sanguinano subito! Solo per una pizzicata, un morso da niente!
Però così almeno mi rispettano: è quello che devo fare, no? Se mi affidassi alla loro responsabilità mi sentirei un vero irresponsabile.


I proprietari rientrano dalla sala d’attesa. Spero che non mi abbiano sentito dialogare con Patroclo, si farebbero certamente strane idee sul mio conto. Altro che Valium!
Mi chiederebbero dove vado a prendere “roba” così buona!
Sono passati solo pochi minuti ma, grazie al breve dialogo con il cane, ho compreso tutta la situazione.
Non mi resta che chiarirla ai proprietari ed impostare un percorso terapeutico. Adatto alla situazione che ho così bene chiarito.

Riducendo le responsabilità, i privilegi, le priorità gravanti su Patroclo riusciremo ad annullare la sua ansia da dominanza, l’impulso al controllo della vita nel gruppo sociale, gli attacchi di aggressività; al contempo lo renderemo facilmente gestibile anche in strada.

Grazie delle confidenze, Patroclo!


Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
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