Comportamento e Psicologia

I cani viziati diventano aggressivi e poi temuti dai proprietari

Una vera testimonianza di come un cane viziato possa diventare aggressivo nei confronti del proprietario e di altre persone

Dottor Alberto Franchi

Ultimo aggiornamento: 3 Aprile 2014 | 6 minuti di lettura

Fra le prime telefonate del mattino, ne ricevo una piuttosto allarmata:

CLIENTE: Dottore ho bisogno di lei! Ho grossi problemi con il mio cane e fra pochi giorni mi nascerà la prima figlia! Devo sistemare alcuni aspetti del suo carattere! Mi può aiutare, vero?

DOTT. FRANCHI: Volentieri cercherò di fare del mio meglio - e fisso un appuntamento il più presto possibile, invitandolo, naturalmente a portarmi il cane.

CLIENTE: Cosa? Devo portarle il mio Beniamino? Guardi che dovrò farlo con i guantoni e che non riuscirò a metterlo sul tavolo da visita! Mi ha già morso un paio di volte, ha già morso due suoi colleghi. Ho paura!

La situazione si presenta non facile…

DOTT. FRANCHI: Quindi non lo fa visitare dal veterinario?

CLIENTE: Eh, appunto, questo è uno dei problemi, ma ce ne sono altri. Gliene parlo di persona.

Al primo incontro posso finalmente osservare il Beagle e sentire tutto quello che il suo proprietario desidera comunicarmi. Ha talmente viziato questo suo cane, insieme con la giovane moglie, trattandolo da “primo figlio”, da indurlo a ritenersi il referente della sua piccola famiglia.
Gli vogliono bene, ma hanno finito per temerlo, per concedergli tutto ciò che Beniamino desidera. Il cane gode di privilegi di cui nemmeno mia figlia ha mai goduto.
Quando gli si impone alcunché si rifiuta ed aggredisce. Il proprietario ed anche la moglie sono stati ripetutamente assaliti con morsi. E così pure i miei colleghi che ci hanno avuto a che fare…
Ora l’avvento della prima figlia li ha indotti a ritenere opportuno un cambiamento nella relazione con il cane.

Cane viziato

CLIENTE: Lo sto portando da più di un anno ad un centro di addestramento e con l’agility se la cava mica male, ma con noi la situazione non è mutata.

DOTT. FRANCHI: Addestrare un cane è ben diverso dall’educarlo e tanto più dal correggere patologie caratteriali come quelle che dimostra di avere il suo Beniamino.

Chiarisco sempre con molta accuratezza questo aspetto con i clienti che mi presentano casi di nevrosi o di problemi caratteriali del loro cane, in modo da definire bene i ruoli e le competenze.

CLIENTE: Cosa possiamo fare e quanto tempo richiederà il suo programma di correzione?

DOTT. FRANCHI: Dovete innanzitutto comprendere che sarà necessario comportarvi con affiatamento e concordia nella nuova relazione con il cane che io vi proporrò. Dovrete gradualmente togliere tutti i privilegi che gli avete in questi anni concesso, senza perdere l’affetto che provate per lui e senza tralasciare gli intensi momenti di relazione e di gioco cui lo avete abituato. Solo che varierà l’approccio con il cane: ciò significa che ogni relazione dovrà iniziare e concludersi per volere vostro, avendo cura di non considerare le sue iniziative.

CLIENTE: Non mi chieda di picchiarlo, perché già ci ho provato e l’esito è stato il mio ricovero al Pronto Soccorso!

DOTT. FRANCHI: Mai violenza e mai abusi sui cani, in special modo su quelli che per nevrosi o per problemi caratteriali si dimostrano aggressivi: è pericoloso e non fa che incrementare la reattività del cane. No, no, niente di violento: non conviene mai affrontare un cane nel momento di un attacco di aggressività. Meglio manifestare indifferenza e tenere le debite distanze.

Programmiamo un percorso terapeutico basato su quattro incontri, nel corso dei quali propongo un programma di ottenimento della deferenza da parte del cane.
Esercizi graduali, che non aumentino l’ansia o l'aggressività di Beniamino, ma che al contrario mirino ad indurlo a stimare il proprietario ed a ritenerlo il proprio punto di riferimento.
Davide e la moglie non dovranno, per esempio, più chiedere al cane di compiere un’azione o tantomeno il suo permesso per agire, ma dovranno con determinazione proporglisi come guide, scandendo in qualità di referenti i vari momenti della sua giornata e della sua vita.

CLIENTE: Abbiamo fatto notevoli progressi – mi riferisce la moglie che al secondo incontro ha voluto venire a conoscermi – attende la ciotola del cibo senza agitazione, non esige più che noi lo coccoliamo e si lamenta meno quando resta da solo a casa per qualche ora.

DOTT. FRANCHI: Bene, vi ricordo di non affrontarlo mai direttamente, ma di suscitare la sua ammirazione, la sua stima ogni volta che vi mettete in relazione con lui.
Attenzione: il cane legge il linguaggio del corpo, ascolta il tono della vostra voce, quindi siate coerenti quando gli impartite degli ordini. Seguite sempre questo consiglio: all’inizio date gli ordini solo quando siete più che certi che Beniamino li esegua, non ripetete due volte l’ordine dato e ricordatevi di premiare i comportamenti corretti, avendo cura di non considerare quelli scorretti.


CLIENTE: Faremo tutti gli esercizi alla deferenza che ci ha proposto. Ci vedremo fra qualche settimana, perché siamo vicini al parto…

Passato un mese, mi richiamano e mi chiedono di fissare un nuovo incontro. Mi arriva l’intera famigliola, con bambina di due settimane: Elena.
Il cane è notevolmente mutato: lo posso accarezzare e visitare. Il proprietario è in tensione, ma io percepisco dall’atteggiamento del cane nei miei confronti che molti passi in avanti sono stati compiuti ed in effetti si dimostra disponibile ad una completa visita a terra.
Dopo un’altra settimana di programma di correzione caratteriale posso visitare il cane sul tavolo clinico e prendergli la temperatura per via, ovviamente, rettale.
Non scordo mai di premiare il suo atteggiamento remissivo e disponibile con gustosi bocconcini e lodandolo con un tono di voce determinato e pacato. Ostento tutta la sicurezza che posso.
 
CLIENTE: Non l’ha mai fatto nessun suo collega, Dottore – mi esprime con sorpresa il proprietario, mentre la moglie, con materna noncuranza, si è messa ad allattare la bambina…

DOTT. FRANCHI: Beniamino mi ha mandato dei messaggi, io gli ho mandato i miei: sono messaggi di postura, di atteggiamento. Io nelle sedute precedenti mi sono proposto con calma e con determinazione al suo cane, proprio come vi ho suggerito di fare a casa ed ora, almeno nel mio ambiente, mi rispetta ed ha fiducia in me. Ecco tutto.

Rivedo la coppia dopo un paio di mesi. La bambina è florida e, ovviamente, non viene mai lasciata sola in una stanza con il Beagle!
Il cane è diventato mansueto, si lascia spazzolare, condurre al guinzaglio nei campi che circondano la casa, attende tranquillo che i proprietari si relazionino con lui per accudirlo, per giocare, per coccolarlo. I proprietari hanno appreso il modo corretto di relazionarsi con lui ed esso non ha più presentato episodi di aggressività.
La situazione drammatica si è risolta nel migliore dei modi, con molto impegno da parte dei proprietari, che hanno avuto fiducia in me e hanno collaborato positivamente per tutto il periodo della terapia.
Il tutto senza impiego di farmaci, che negli episodi di aggressività sono sempre da scegliere ed impiegare con estrema cautela, e senza contenimenti o impiego di violenza.


Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
Ambulatorio Veterinario Borgo Venezia - Via Felice Casorati 19 - Verona 
Ambulatorio Veterinario Borgo Trento - Via Vittorio Locchi 32/a - Verona
Telefono 347 9729098
E-mail vetverona@gmail.com
www.veterinarioaverona.it
Facebook

Ti potrebbero interessare