Comportamento e Psicologia

Bambini e animali: regole di convivenza

Cani, gatti e bambini: la psicologa ci spiega come farli interagire tra loro in maniera adeguata e responsabile

Dott.ssa Valeria Minervini

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio 2014 | 3 minuti di lettura

Alzi la mano chi ha un “pet” in famiglia!
Beh, secondo il Rapporto Eurispes 2013, più della metà delle famiglie ha in casa uno o più animali domestici. In particolare, a contendersi il titolo dell’animale domestico che frequenta maggiormente le case degli italiani, ci sono i cani al primo posto, presenti nella maggior parte delle dimore (il 55,6%), subito seguiti dai gatti (il 49,7%).
Dati che pongono una riflessione abbastanza profonda: non possiamo di certo considerare questo fenomeno come una moda, è evidente che c’è qualcosa di più dietro...

Perché gli animali piacciono così tanto?
Secondo Edward O. Wilson, biologo dell’università di Harward, noi siamo biofili sin dalla nascita, al fine di preservarci e sopravvivere, possediamo un’innata tendenza ad essere attratti da forme di vita diverse dalla nostra, in alcuni casi, ad attivare un investimento emotivo.
D’altronde anche Gardne (1994) ci suggerisce che l’essere umano è dotato di intelligenza naturalistica, caratteristica rilevante in chi sa vivere in armonia con la natura, ha una spiccata sensibilità verso le piante e gli animali e ama prendersi cura delle creature viventi.

Bambini e animali


Non basta, però, amare gli animali per interagire con loro adeguatamente; ai bambini va insegnato come approcciarsi partendo da qualche piccolo accorgimento:
  • Considerare che i bambini molto piccoli non provano empatia: la capacità di provare empatia, di sapersi mettere nei panni dell’altro, e quindi anche degli animali, nasce con l’insorgere nel bambino di una “teoria della mente” (Premack e Woodruff, 1978), ovvero della capacità di riuscire a rappresentarsi cosa accade nella mente dell’altro. Questo si verifica intorno ai 4-5 anni. Ciò implica che fino a quella fascia di età il bambino si approccia agli altri bambini, e anche agli animali, in maniera egoistica, senza riuscire ad adattare il suo comportamento e le sue emozioni in base a chi ha di fronte. Un classico esempio di ciò può verificarsi quando il bambino gioca con il suo cagnolino o gattino come se fosse un animale di peluche: non meravigliamoci se il quadrupede non gradisce molto!

  • Farsi conoscere dagli animali: quando l’animale non è il proprio è opportuno confrontarsi con il padrone e chiedere se possiamo avvicinarci e con quali modalità. Chi più del padrone può sapere cosa può infastidire il proprio animale domestico? Questo consiglio può tornare utile anche nei primi approcci degli animali con i bambini. Cani e gatti hanno bisogno di conoscere chi viene introdotto nel proprio “territorio” e questa conoscenza va fatta gradatamente: dall’odore al suono della voce, dal modo di coccolarlo al modo di giocare insieme.

  • Mai lasciare soli bambini e animali: per i motivi sopra citati e per far sì che non si verifichino situazioni pericolose che possano mettere a rischio l'incolumità del nostro cucciolo di uomo, è consigliabile che i piccoli interagiscano con gli animali sempre in presenza di un adulto che possa tenere sotto controllo la situazione.
Insomma la convivenza tra bambini e animali ha sicuramente molti aspetti su cui prestare attenzione, ma aggiungerà di certo al vostro bambino un’esperienza davvero intensa che gli permetterà di crescere in un ambiente ancora più stimolante e che metterà alla prova il suo senso di responsabilità.

E per concludere una citazione di una famosa attrice americana su cui riflettere: "I bambini, come gli adulti, devono sempre stare con animali: si imparano molte cose, come la vulnerabilità della vita e la dedizione" - Charlize Theron.

Tante coccole ai vostri “pet”,

Dott.ssa Valeria R. Minervini 
Psicologa e fondatrice di Social Mamma, il blog delle mamme 
www.socialmamma.it

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