Curiosità

A ciascuno il suo... cane!

La scelta di un cane non è semplice: è necessario prestare attenzione e non sottovalutare alcuni aspetti importanti, tra cui l'intelligenza dell'animale stesso

Dottoressa Sara Maffi

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre 2017 | 5 minuti di lettura

Quando si prende la decisione di far entrare nella propria vita un cane, che sia all’interno di un nucleo famigliare o come singolo individuo, è importante valutare attentamente le caratteristiche del quadrupede, per far sì che ci sia un equilibrio con le esigenze dei futuri proprietari.
È importante che il temperamento, il livello di attività, le caratteristiche di razza dell’animale siano adatte allo stile di vita e alle esigenze del proprietario o della famiglia in cui andrà ad abitare.

Se si cerca un cane per poter partecipare a gare di obbedienza, Agility o altre competizioni e attività cinofile, bisognerà prendere in considerazione certi parametri; se si vuole un cane che svolga un compito preciso come cacciare, fare la guardia o proteggere il gregge, si dovrà far attenzione ad altri elementi; se si desidera un cane da accogliere semplicemente come animale da compagnia, andranno tenute in considerazione anche in questo caso una serie di caratteristiche che l'amico a quattro zampe dovrà possedere.
La scelta di un cane da compagnia infatti, non è così semplice come può all’apparenza sembrare. È necessario prestare attenzione e non sottovalutare alcuni aspetti importanti delle caratteristiche del nostro futuro compagno.
A questo proposito, c’è un elemento importante da non sottovalutare, ossia l’intelligenza del cane.
Al riguardo ho trovato un buono spunto di riflessione in un capitolo del libro “L’intelligenza dei cani” di Stanley Corey, in cui l’autore chiede ai suoi lettori: “Volete veramente un cane intelligente?”.

L'intelligenza del cane

Come spiega approfonditamente l’autore del libro, ci sono diversi tipi di intelligenza: ubbiditiva, lavorativa, istintiva. Parlando di intelligenza in generale, Corey riporta la scoperta fatta dagli psicologi tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in cui si è notato che spesso per molti mestieri avere un’intelligenza elevata costituisce un ostacolo, soprattutto per quanto riguarda lavori ripetitivi e con ritmi lenti di attività.
Questo viene spiegato col fatto che gli individui con un’intelligenza generale superiore hanno bisogno di stimoli, sfide e attività variate, altrimenti si annoiano e diventano negligenti, frustrati e infelici.
Al contrario, i soggetti meno brillanti hanno bisogno di meno sfide e variabilità e si adattano più facilmente alla routine traendo appagamento dal lavoro che riescono a svolgere, risultando così i più produttivi.
 
Questo discorso può essere fatto anche nel caso dei cani: come gli esseri umani, i cani più intelligenti riescono peggio in circostanze in cui animali meno dotati eccellono.
Per questo, quindi, è importante far coincidere le caratteristiche del cane con le esigenze del proprietario o del nucleo famigliare.
Un cane con un’elevata capacità di apprendimento impara più facilmente le cose che riguardano il suo ambiente e crea velocemente associazioni tra gli stimoli che si trova ad affrontare. È più veloce e attivo ad assimilare la routine domestica in cui viene posto e spesso riesce ad anticipare determinati eventi.
Un cane più intelligente è più reattivo e pronto ad imparare, ma non per questo è più facile da addestrare e gestire... anzi! A tal proposito, Corey riporta nel capitolo una serie di esempi ed esperienze su cui riflettere.
Un cane meno intelligente sarà invece meno reattivo, non andrà alla ricerca di troppi stimoli o novità, preferirà starsene maggiormente tranquillo e sarà meno portato a fare associazioni o previsioni, ma non per questo sarà più difficile da addestrare o meno portato ad imparare.

Anche l’ambiente, il tempo che ognuno avrà da dedicare al nuovo compagno, gli stimoli e le attività a cui il soggetto verrà sottoposto sono elementi che vanno tenuti in considerazione per decidere se si è più adatti ad ospitare un cane più intelligente oppure uno meno dotato.
Se si è alla ricerca di nuove attività e stimoli, se si ha molto tempo e desiderio di nuove esperienze, un cane intelligente saprà di certo come metterci alla prova.
Se al contrario si desidera un compagno che arricchisca semplicemente il nostro focolare domestico, che porti affetto e compagnia in casa, senza avere la necessità che sia un campione di prodezze e di inventiva, sempre alla ricerca di qualcosa da combinare, allora un cane meno dotato che rimane appagato nelle piccole abitudini di un ambiente tranquillo e confortevole può essere quello che fa al caso nostro.

Questi, ovviamente, vogliono essere solo degli spunti e delle riflessioni, utili da considerare quando si è di fronte alla scelta del nuovo amico da adottare.
Quando ci si trova poi a valutare i singoli casi, le variabili e le casistiche saranno più complesse: non ci saranno regole generali e non per tutti varranno le stesse cose.
Chi si prende la responsabilità di accogliere nella propria vita un cane, è importante che sappia e consideri bene che quello che cerca e che desidererebbe nel nuovo compagno andrà relazionato ed eventualmente adattato alle proprie caratteristiche personali e alle esigenze dei membri della famiglia. 


BIBLIOGRAFIA
  • L’intelligenza dei Cani, Stanley Coren, 1996, Mondadori Editore. 

Dott.ssa Sara Maffi 
Laureata in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali 
Specializzata in Interazione Uomo-Animale
E-mail: sara1988@hotmail.it
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