Salute e Nutrizione

Ascaridi: i parassiti più frequenti nei cani

Cosa fare quando ci si accorge che il cane ha questi parassiti intestinali? Gli ascaridi possono costituire un problema per la salute dell’uomo?

Dottor Alberto Franchi

Ultimo aggiornamento: 10 Marzo 2017 | 4 minuti di lettura

Gli ascaridi sono i parassiti più frequenti nei cani… di tutto il mondo!
Potremmo consolarci con il detto “mal comune, mezzo gaudio”, ma non è affatto così: gli ascaridi sono parassiti intestinali fastidiosi e pericolosi, anche per la salute umana.
Negli animali (cani e gatti) di città, che conducono una vita di intense frequentazioni in spazi notevolmente limitati, questa parassitosi si presenta assai di frequente.
Questi elminti conducono la loro azione parassitaria, da adulti, nell’intestino tenue e si alimentano con le sostanze ingerite dall’animale, per lo più senza provocare gravi danni, eccezion fatta per l’azione espoliatrice propria dei parassiti.
Nei giovani, negli animali debilitati o in caso di massicce infestazioni il cane presenta sintomi di notevole entità: i più gravi dei quali sono quelli dovuti alla tossiemia conseguente alla imponente presenza parassitaria.

Come sono fatti gli ascaridi? Sono facili da riconoscere?
Responsabili della ascaridiosi o ascariasi sono dei vermi a sezione tonda somiglianti né più, né meno a degli spaghetti di 5 – 12 centimetri di lunghezza con un colore bianco lattiginoso ed una tipica consistenza “gommosa” al tatto.
Il ciclo vitale del parassita si compie in 5 o 7 settimane, in relazione alle specie, e la diffusione avviene a mezzo di uova deposte con le feci, che raggiungono lo stadio infestante nell’ambiente.
Un animale contrae la malattia attraverso l’ingestione diretta di uova infestanti o per mezzo di animali definiti ospiti intermedi, come i topi o i ratti, che vengono catturati ed ingeriti.
Una volta deglutite le uova infestanti liberano le larve che compiono una migrazione attraverso il torrente circolatorio giungendo al fegato ed al polmone, dove si sviluppano ulteriormente prima di giungere infine a posizionarsi all’interno del lume intestinale ed iniziare l’azione parassitaria alimentandosi con il chimo.
Altre localizzazioni somatiche sono ben conosciute, possibili e molto diffuse; così come sono molto frequenti, quasi ineludibili, le infestazioni transplacentare e transmammaria, che si hanno dalla cagna ai cuccioli nel corso della gravidanza e dell’allattamento.

Ascaridi parassiti cane

Cosa fare quando ci si accorge che il proprio animale ha questi parassiti?
Il trattamento terapeutico, in caso di riscontro della presenza di ascaridi a mezzo di analisi coprologiche o l’osservazione diretta della loro presenza nelle deiezioni, prevede ripetute somministrazioni di ascarifughi o di acaricidi, seguendo dei protocolli prestabiliti, scelti dal veterinario in relazione al grado di parassitosi diagnosticata, per non determinare scompensi nell’organismo del cane.
Inoltre è sempre indispensabile promuovere una incessante ed attenta azione di prevenzione contro le reinfestazioni: sono le feci deposte dall’animale parassitato, o dai suoi simili, infatti la fonte primaria di nuove contaminazioni.
Si tratta di raccoglierle e di distruggerle quando possibile o di gettarle negli appositi contenitori igienici urbani. Lasciarle a terra nei giardinetti pubblici è il modo più frequente per causare infestazioni generalizzate ai cani del quartiere.

Possono giovare le somministrazioni di farmaci eseguite periodicamente sugli animali, come cura contro i parassiti intestinali?
I trattamenti antiparassitari eseguiti a casaccio possono non ottenere la guarigione auspicata, in relazione al complesso ciclo di sviluppo del parassita o alle numerose occasioni di praticare ambienti dove si trovano uova sviluppate.
La coabitazione e la frequentazione con altri cani non sufficientemente controllati può essere un’ulteriore causa del diffondersi della patologia, data l’abitudine degli animali di leccarsi reciprocamente e di leccare il terreno battuto dai consimili.
Il proprietario avveduto fa periodicamente esaminare un campione di feci del proprio animale al veterinario, affinché si possa evidenziare al microscopio l’eventuale presenza di parassiti intestinali.

Esistono vaccini contro gli ascaridi?
Non esistono farmaci preventivi (il termine vaccino è inoltre inopportuno in questo caso) per la prevenzione della parassitosi, ma solo periodici accertamenti diagnostici e conseguenti eventuali somministrazioni farmacologiche.

Realmente gli ascaridi possono costituire un problema per la salute dell’uomo?
È da sottolineare l’importanza della prevenzione anche per quanto riguarda la salute umana, dato che gli ascaridi sono responsabili di una malattia, detta larva migrans, frequente soprattutto nei bambini.
Ecco quindi che le raccomandazioni di prevenzione e le scelte legislative di interdire l’accesso dei cani a spiagge e a campigiochi o altri luoghi per l’infanzia sono ampiamente giustificate, condivisibili e da seguire con scrupolo e civile rispetto per il prossimo.


Dottor Alberto Franchi medico veterinario a Verona
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