Curiosità

Programmi TV sui cani: istruzioni per l'uso!

I suggerimenti dell'educatore per riconoscere l'attendibilità e la validità di un programma televisivo sull'educazione del cane

Alice Acciavatti

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio 2016 | 6 minuti di lettura

Ultimamente, girando un po’ di canale in canale, mi sono ritrovata letteralmente sommersa da una quantità pazzesca di programmi sugli animali. Chissà, forse ce ne sono altrettanti anche su altri argomenti (che so, la cucina o l’arte...), fatto sta che a me (probabilmente per deformazione professionale) saltano agli occhi solo quelli sugli animali. In particolare, quelli sui cani.
La televisione è attualmente uno dei più grandi veicoli di informazioni che abbiamo a disposizione e questa, ahimè, è un’arma a doppio taglio micidiale.
Quanto sono attendibili le informazioni che questi programmi ci passano? Chi ci dice quale programma è valido e quale, invece, confonde solo le idee? Quanto ci si può spingere in là con l’educazione fai da te?

Partiamo da un presupposto fondamentale: per poter educare correttamente il vostro cane, non è necessariamente detto che vi serva l’aiuto di uno specialista. Magari avete già avuto altri cani, e grazie all’esperienza fatta con loro siete perfettamente in grado di spiegare al cucciolo appena arrivato come ci si muove in questo mondo; stesso dicasi se si tratta di un cane adulto che non presenta problemi comportamentali.
Se invece il nuovo membro della famiglia (di qualsiasi età, taglia e razza sia) genera scompiglio, farvi affiancare da un esperto sarà fondamentale per risolvere il problema. Questo risponde, almeno in parte, alla domanda sull’educazione fai da te: c’è chi ha già gli strumenti per cavarsela da solo e chi invece, per motivi diversi, ha bisogno di farsi aiutare da un professionista, almeno per i primi tempi.

È fondamentale saper riconoscere i propri limiti: non c’è niente di male nell’essere inesperti, all’inizio lo siamo stati tutti! Quindi non abbiate mai paura di fare domande, di chiedere consiglio se siete in difficoltà: un bravo educatore non è lì per giudicarvi, ma per aiutarvi a capire un po’ di più il complesso e affascinante universo canino.

Seconda domanda: come si riconosce un programma valido?
Per quanto mi riguarda il criterio con cui discriminare un buon programma da uno che invece non lo è si basa su:

A) Sottolineare che il primo passo da fare è capire perché il cane si comporta in quel modo
B) Spiegare chiaramente che è fondamentale che tutti i membri della famiglia partecipino al lavoro insieme al cane
C) Ricordare sempre che ogni cane ha i suoi tempi, sia che si tratti di apprendere cose nuove o di arrivare alla soluzione di un problema: NON E’ UNA GARA DI VELOCITA’!!!

Programmi TV cani

Personalmente, diffido di tutti quei programmi che offrono soluzioni miracolose in mezz’ora di trasmissione (a volte anche meno, a volte addirittura infarcite di pubblicità cosicchè il tempo effettivo si riduce della metà!).
Come ho detto prima, ogni cane ha i suoi tempi, i suoi ritmi, per raggiungere un certo risultato; due cani non reagiranno mai allo stesso identico modo, nemmeno se posti davanti al medesimo stimolo, nemmeno se appartenenti alla stessa razza, nemmeno se cresciuti insieme.
Chiunque abbia avuto più di un cane si è presto reso conto, semplicemente osservando i propri animali, che ognuno di loro presentava delle caratteristiche, delle peculiarità, che erano solo e soltanto sue. Questo perché l'individualità di ogni singolo cane è qualcosa di innegabile che lo rende unico e irripetibile, nel bene e nel male; quindi non esiste un percorso educativo standard, bensì lo si plasma di volta in volta sul soggetto che si ha davanti.
Tempi e modi di apprendimento variano da cane a cane, in base anche all’ambiente che lo circonda, alle esperienze che lo hanno reso l’animale che è, alle sue potenzialità e al contributo del proprietario.

Mentre scrivo questo articolo ho la TV accesa, senza audio; lo faccio spesso, soprattutto con i programmi doppiati, per potermi concentrare meglio sulle immagini senza lasciarmi distrarre dalle parole. Tralasciate per un attimo ciò che viene detto durante il programma e OSSERVATE I CANI: scoprirete che sono loro la chiave di tutto! Notare come tengono la coda, le orecchie, come si muovono in presenza di altri cani, come camminano al guinzaglio, da cosa sono attratti e cosa invece ignorano vi darà una quantità di informazioni importantissime per valutare la validità e la qualità del metodo usato.
Sappiate che i risultati apparentemente miracolosi ottenuti in 10 minuti difficilmente dureranno nel tempo. Non dimentichiamo che ciò che vediamo in televisione è solo ed esclusivamente ciò che hanno scelto di farci vedere: la puntata trasmessa è il risultato finale di un lavoro di montaggio che riassume un percorso molto più lungo e, in alcuni casi, evita di mostrarci gli errori commessi e le battute d’arresto.

Imporsi su un cane per riuscire a inibire un comportamento a noi sgradito non risolve il vero problema: prima o poi si tornerà al punto di partenza e il problema potrebbe addirittura peggiorare. Un presupposto fondamentale nell’educazione del cane è che esso si apra a nuove conoscenze, che possa “…ampliare il suo bagaglio di capacità emotive, cognitive e comportamentali in modo da potersi inserire al meglio nell’ambiente in cui vive…” (citazione di Simone dalla Valle, noto dog trainer che rispetto e apprezzo moltissimo, tratta dall’intervista “Fido è felice quando è educato” pubblicata sul numero di aprile di Quattro Zampe), e tutto ciò non è possibile se lo strumento usato è la prevaricazione.
La paura fa chiudere la mente di un cane, non gli consente di apprendere. Non bisogna credere che siano coercitivi solo i metodi che fisicamente costringono il cane a fare quello che desideriamo: la coercizione psicologica è spesso meno evidente ma altrettanto dannosa.

Educare o rieducare un cane è un lavoro meraviglioso, affascinante, stimolante; capisco perfettamente perché i programmi che trattano questi argomenti abbiano un così grande successo, io stessa ne guardo volentieri alcuni! Offrono infatti ottimi spunti di riflessione, nel bene e nel male: se ne guardate diversi, vi accorgerete di rispecchiarvi in uno piuttosto che in un altro e questa vostra preferenza vi spingerà a porvi delle domande e, soprattutto, a cercare le risposte anche al di fuori della televisione. Come? È presto detto! Ci sono molti libri interessanti che possono ampliare le vostre conoscenze: io vi consiglio di cominciare da “Comunicare con il cane” di Valeria Rossi e Vittoria Peyran, un testo scritto in maniera chiara e scorrevole che dissiperà molti dei vostri dubbi.
Una volta aperta la porta che affaccia sul mondo della cinofilia, scoprirete che la vostra curiosità crescerà insieme alle vostre conoscenze e sarà un vero piacere per me e per gli altri educatori dello staff di Just Married (with) Dog suggerirvi altri titoli e rispondere alle vostre domande.


Alice Acciavatti 
Educatrice cinofila APNEC
Staff Just Married (with) Dog
www.edukarlo.it
e-mail alice.acciavatti@gmail.com 

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