Curiosità

Vita da cani!

Ovvero: quanto è dura essere i cani di un educatore!

Alice Acciavatti

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio 2012 | 6 minuti di lettura

Ogni mattina, ancora prima di aprire gli occhi, sento uno sguardo fisso su di me. Riesco a percepire l’impazienza di quel muso, lo sforzo di controllarsi per aspettare che io mi svegli da sola, la tentazione quasi irresistibile di appoggiare il suo naso bagnato alla mia guancia.
Aspetto un paio di minuti, giusto per vedere se cede al desiderio di farmi sapere che è ora di iniziare la giornata; no, è brava, resiste (a fatica, ma resiste!), e allora finalmente apro gli occhi.
Parte un turbinio di coda, è incredibile quanto si possa scodinzolare solo con un moncherino!
Mi alzo, seguita da un paio di occhi adoranti e una coda che va a pile atomiche (ora scodinzola anche con metà schiena, casomai il messaggio non fosse stato abbastanza chiaro fin dall’inizio), e in tempi record sono pronta per uscire.
Nina praticamente si è già messa la pettorina da sola, Emi invece è ancora sul divano che mi guarda come a dire “Oddio, ma che è già ora di uscire???
Sembra un’adolescente che ha fatto tardi in discoteca la sera prima (ha persino le stesse occhiaie!), invece è una Beagle di 11 anni con una spiccata tendenza a ignorare completamente il suo bagaglio genetico, che la vorrebbe cane da caccia, in favore di una assai più pigra esistenza che si snoda tra il divano e il furto dei biscotti. Finalmente si alza anche Emi, scende dal divano, si stiracchia prima le zampe davanti e poi quelle dietro, e con MOLTA calma ci raggiunge alla porta e si fa mettere la pettorina. Meno male che ho dato appuntamento alla cliente alle 10, e sono ancora le 9…

Usciamo, il tempo è bellissimo, si vede che è arrivata la primavera; Nina non sta più nella pelle (e nel pelo), saltella abbaiando tutta eccitata (traduzione per chi non parla il ninese “Lo so che stiamo andando a villa Ada, lo so lo so lo so ne sono sicura, hai preso il collare della Hurtta e quello me lo metti solo nel bosco!”)  
Questo giusto per dare un’idea sommaria di quanto siano bravi i nostri cani a interpretare ogni nostro singolo gesto!
Emi arranca un po’, gioca la carta del cane anziano, ma appena vede i biscotti nella sacchetta torna improvvisamente giovane e tiene il passo della sua molto più giovane e molto più alta sorella. Dieci minuti di camminata e finalmente siamo a Villa Ada (i primi tempi, grazie a Nina che si credeva un cane da slitta, ne impiegavamo circa tre e mezzo... poi per fortuna si è arresa all’idea che io ed Emi non ce la potevamo fare a starle dietro!)
Oh, a proposito, per dovere di cronaca devo avvisarvi che Nina riesce a cambiare colore come i camaleonti: SEMBRA essere un cane bianco, ma quest’impressione non dura mai molto (soprattutto nel bosco, soprattutto se ha piovuto da poco, e a maggior ragione se fa anche solo leggermente caldo: tutte cose che, secondo lei, giustificano dei prolungati bagni di fango).

Vita da cani

Senza contare, ovviamente, che in qualunque periodo dell’anno Nina ritiene che sia un suo sacrosanto diritto fare il bagno in qualsiasi lago, fiume o ruscello che le riesca di trovare! Voi mi direte: e quanti mai ne potrà trovare, a Roma, di laghi fiumi e ruscelli? La risposta a questa vostra (assolutamente legittima) domanda è: NON SOTTOVALUTATE MAI LE RISORSE DI UN CANE!!!
Nel frattempo, Emi sgranocchia una pigna e si guarda bene dal mettere le sue preziose zampette a contatto con quell’umido fluido in cui sua sorella sguazza beata. Questo a riprova del fatto che, quando credevo che non facesse differenza avere uno o più cani, in effetti non avevo idea di cosa stavo dicendo!
Avere due cani significa tenere sempre presente che sono due individui distinti, con gusti ben precisi, che non necessariamente amano le stesse cose, che spesso hanno tempi ed esigenze diverse... bisogna essere in grado di armonizzare queste differenze per poter dare a entrambi i cani ciò di cui hanno bisogno, e che si meritano.

Arriva anche la mia cliente con la sua cagnolina: taglia piccola, musino spaventato, ha saltato la fase cruciale della socializzazione quando era cucciola e ora stiamo cercando di colmare le sue lacune, lavoro non proprio semplice ma in cui le mie due bestiacce, modestia a parte, sono bravissime.
La piccoletta ormai le conosce e ha imparato a fidarsi di loro (e di me), e si lascia guidare alla scoperta del mondo canino: osserva le loro reazioni, capisce se e quando è il caso di farle andare avanti, e piano piano inizia a capire.
Lavorare con i propri cani che fanno da tutor è una delle esperienze più belle che mi siano mai capitate. Lavoriamo per circa un’ora, poi la mia cliente se ne va e siccome non ho altri appuntamenti prima di pranzo, concedo alle due belve un po’ di meritatissimo svago.

Dopo un bel giro per prati e boschi, con qualche tappa qua e là per far riposare Emi mentre Nina tende agguati degni di uno stratega militare ai malcapitati conigli di turno, siamo pronte per tornare a casa... sapete com’è, io avrei anche da lavorare, almeno fintanto che avrò a carico queste due idrovore da sfamare!
Così ci incamminiamo lemmi lemmi verso casa (Nina è così stanca che al ritorno va più lenta di Emi, il che è tutto dire: avere la mia nanerottola al guinzaglio equivale più o meno ad aver gettato l’àncora…) e finalmente approdiamo a casuccia.
Emi sta già puntando il divano, ma non prima di aver fatto colazione: porto sempre fuori i miei cani a digiuno, soprattutto se andiamo a fare lunghe passeggiate che prevedono corse e giochi, per evitare problemi come la torsione di stomaco.
Quindi preparo le ciotole, le faccio mangiare (solo dopo che si sono riposate, non faccio mai mangiare i cani quando sono affannati) e finalmente…”Ti riposi!” direte voi, “Maddechè!” rispondo io, che a questo punto sono pronta per il resto della mia giornata lavorativa.
I prossimi appuntamenti li seguirò senza Emi e Nina, che si stanno già acciambellando nelle rispettive cucce: è stata una mattinata intensa, e stasera ci sarà un’altra bella passeggiata... nel frattempo meglio riposarsi e, chissà, magari sognare quel coniglietto che è scappato proprio sul più bello…


Alice Acciavatti 
Educatrice cinofila APNEC
Staff Just Married (with) Dog
www.edukarlo.it
e-mail alice.acciavatti@gmail.com 

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